dialetto napoletano

Food e dialetto

Il dialetto napoletano ormai è una lingua ufficiale, da sempre però cammina di pari passo con il cibo. Scopriamo perché...

Food e Dialetto...in Campania

Mangiare e bere sono dei verbi ma in Campania sono dei MUST del vivere bene (ecco perché Food e Dialetto). Non a caso anche nei detti popolari si fa spesso menzione a questa cultura eno-gastronomica, ma tanti di noi spesso non sappiamo cosa vogliano dire.
Ce ne sono davvero tanti ma io sono da sempre incuriosita da quelli più ricorrenti nella mia famiglia. Ma mai tradotti davvero, perché attraverso formule semplici e giocose, i proverbi sanno sempre come risolvere una situazione d’incertezza o come descrivere, in modo “allegorico”, il mondo circostante.

Pronti a fare un viaggio nell’enciclopedia dei valori

Partiamo da:

food e dialetto
  • Mazz’ e panell fanne ‘e figli bell. Panell senza mazze fanne ‘e figli pazze

Tradotto letteralmente vuol dire: “Bastonate e panelle crescono i figli belli. Panelle senza bastonate rendono i figli pazzi.”

Sono da sempre cresciuta con questo detto: zii, genitori e parenti lo ripetevano quando noi ragazzini facevamo qualche guaio, quindi non prevedeva niente di buono, ma dalla sensazione sono voluta passare allo studio di questo “modo di dire” e dulcis in fundo ho scoperto che è celebre in tutta Italia e per di più risale all’Antico Testamento.

Ma che cosa significa?

Con un giro di parole vuole dire che mazze, cioè fermezza e disciplina e panelle, cioè metafora di amore e affetto fanno i figli belli, dunque sono indispensabili per la giusta educazione dei figli

Nel caso di “panella senza mazz fann e’ figl pazz”, si invita ad abituare i bambini sin da piccoli ad accettare oltre all’affetto anche le situazioni scomode e quindi pronti ad affrontare le difficoltà della vita.

Una saggezza che viene da lontano dove le PANELLE sono protagoniste di amore e affetto. Ma allora che sono le panelle?

Da buona siciliana vi posso dire che è un piatto di origine sicula, da mangiare sia salate che dolci… sono una vera bontà!

  • A carne ‘a sotto e ‘e maccarune ‘a coppa.

Tradotto: “La carne sotto e i maccheroni sopraovvero le cose vanno al contrario di come dovrebbero.

Oltre alla solita ricetta con il ragù, c’è una variante che ancora oggi mia mamma prepara quando “jamm e press” (andiamo di fretta). Si chiama il piatto de “E MACCARUNE D’O GRAVUNARO, a base di olive nere, alici sott’olio, capperi, aglio e peperoncino.

Ti consiglio di leggere qui la ricetta e prepararla durante una cena estiva in compagnia, sono certa che vi leccherete i baffi!

  • T piac o vin ca nev 

Tradotto letteralmente: “Ti piace il vino con la neve”.

Spesso si usa per indicare due cose differenti: qualcuno che è solito essere permaloso, ma che in realtà è questa stessa persona ad infastidire gli altri o quando si indica qualcosa che piace oltre ogni limite.

Si perché anticamente non esistevano frigo o celle e dunque per refrigerare si utilizzava la neve che veniva portata dalle montagne e tenuta integra con mille artifici; quindi poteva essere considerata una rarità, costosa e difficilmente reperibile a volte impossibile (basti pensare ai mesi caldi); da quì l’espressione diventa sinonimo di una cosa che piace “ovviamente” oltre ogni limite.

Ma oggi esiste ancora il VINO CON LA NEVE?

Certo che sì ed è molto apprezzato! Ma a dispetto di come si possa pensare non si tratta di una bevanda ma di un dolce: una sorta di gelato unico e dotato di caratteristiche piuttosto esaltanti.

Il viaggio nel mondo napoletano è infinito: tante sono le curiosità ancora da scoprire. Resta aggiornato con i miei articoli per conoscere Napoli e le sue bellezze!

A presto! 

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